Uscita in mountain bike 29 Luglio “Fantastico Primiero”

Data evento:

Ritrovo: ore 7:00 parcheggio Supermercato Panorama (lato viale Europa)
Partenza: ore 7:15
Inizio Escursione: ore 9,00 località Baita del Vecio m 1114 slm
Rientro a Treviso ore 19,00

Domenica 29 luglio il gruppo Mountain Bike propone un’escursione nel “Fantastico Primiero”

Difficoltà:
(per cicloescursionisti di buone capacità tecniche) percorso su sterrate molto sconnesse o su mulattiere e sentieri dal fondo piuttosto sconnesso ma abbastanza scorrevole oppure compatto ma irregolare, con qualche ostacolo naturale (per es. gradini di roccia o radici)

Lunghezza del percorso: 22 km
Dislivello: m770 in salita
Dislivello in discesa : m.770 in discesa
Tempo di percorrenza : ore 5,00 + LE SOSTE
Pranzo al sacco
E’ Obbligatorio l’uso del casco
Equipaggiamento: Casco, MTB possibilmente ammortizzata, camera d’aria di scorta e attrezzi per sostitituzione.
Prima di partire controllate: Pressione delle gomme, stato di usura dei tappi e registrazione dei freni, registrazione del cambio.

Interesse: Naturalistico – Paesaggistico – Antropico

Quota di partecipazione: soci 5,00 euro – non soci 8,00 euro
(Comprensiva di assicurazione) Le spese di trasporto sono a carico dei partecipanti.

Iscrizioni in sede , in serate d’apertura. Per informazioni contattare A. Sarzetto

Proposta da : Antonio Sarzetto cell. 349 1900218

Descrizione Percorso
Da Baita del Vecio si sale per strada asfaltata a Passo Cereda e poi alla conca di Malga Fossetta ( salita faticosa ma ben pedalabile ); appena prima della malga si prende a sinistra una carrareccia e si scende fino ad un impluvio ( 300 m. circa ) dove appare evidente a dx il segno di un tratturo sul prato, lo si segue girando sotto la stalla della malga, attenzione al fondo rovinato dal calpestio dei bovini al pascolo e dalla corrosione dell’acqua ) fino a quando il tratturo diviene carrareccia forestale a fondo sterrato che si continua a percorrere in discesa con particolare attenzione in alcuni tratti con pendenza molto elevata e fondo in cemento che si possono percorrere anche con le bici a mano .
La discesa , salvo una breve ma impegnativa salita di circa 800 ml., prosegue fino alla località Stiozze ( bivio ) dove si continua a sx per terminare con breve salitina a maso Ritasa.
Si passa davanti al maso e si scende la valletta per mulattiera molto dissestata e ripida ( tratto da farsi a piedi ) per 500 m. fino ad arrivare, in loc. Stadel, alla strada comunale sterrata che sale da Transacqua. Si continua la discesa in bici su fondo buono anche se ripido ( sterrato con tratti in cem. e poi asfalto ) fino al bivio con segnalazioni della sentieristica Cai per Stiozze-Cenguei. Si trascura l’indicazione per Transacqua e si riprende a salire in dx su strada asfaltata, con due strappi intervallati, fino a quando la pendenza si attenua e passando per vallette con alcuni masi si arriva alla conca di Cenguei. Si percorre l’ampia distesa prativa con splendida vista sulle pale di S.Martino e il rif. Pradidali del Cai Treviso e con una ultima breve salita si lasciano i prati e si scende alla loc. Valtegnarich ( bivio) dove si gira a sx e con una veloce discesa si arriva a ponte Domadoi in loc Baita del Vecio sulla strada Fiera di Primiero – Passo Cereda.

Note tecniche:
lunghezza km 22 circa
dislivello in salita ml. 770
dislivello in discesa ml. 770
percorso su fondo in asfalto, sterrato, cemento zigrinato, fondo naturale, a tratti molto ripido specie in discesa e sporco di brecciolino, un breve tratto da farsi con bici a mano. E’ necessario usare per sicurezza sui tratti da farsi a piedi scarpe con suola artigliata.
Indicato : B.C.

Osservazioni
L’escursione, al di là dell’impegno fisico, si snoda in gradevole ambiente tra bosco e amene vallette, il percorso passa vicino a masi, costruzioni in muratura o miste muratura/ legno ancora in parte usate come abitazioni funzionali alla fienagione e alla temporanea permanenza del bestiame prima della monticazione in malghe a quota più elevata. In anni recenti , con la possibilità di allacciamento alla linea elettrica e all’acquedotto, alcuni masi sono stati rimessi a nuovo con gusto e adatti ad una residenza prolungata nel tempo e indipendente dalla fienagione.
Il termine maso non ha relazione con l’omonimo altoatesino: non è raro osservare, infatti, situazioni di multiproprietà dello stesso immobile, generate più per eredità che per compravendita.
L’etimo del termine è incerto anche se alcuni lo riferirebbero al termine latino mansio ( stazione , luogo di sosta )
L’ambiente poco antropizzato e comunque poco frequentato ( le vie di accesso sono precluse al traffico automobilistico salvo gli aventi diritto ) permette di osservare ( silenzio e fortuna permettendo ) animali selvatici come il cervo, il capriolo e la volpe e rapaci sullo scosceso versante sud-est del Sasso Padella e le creste delle Pale Alte del Palughet .

Gli aspetti paesaggistici cambiano dalle vedute verso est sulla Moiazza, Tamer, S,Sebastiano e Dolomiti Agordine salendo a malga Fossetta per passare a squarci verso ovest sulla catena sopra passo Broccon scendendo a Stiozze per avere degno culmine nella visuale all’arrivo nella conca di Cenguei dell’anfiteatro meridionale delle pale con il circo del rif Pradidali contorniato dal Cimerlo, Sass Maor, Cima della Madonna ,Cima Val di Roda,Cima Canali, Fradusta solo per ricordarne alcune.

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