Carso Goriziano – Monte San Michele

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Si incontrano boschi e vigneti, si godono panorami e scorci di abitati. Il paesaggio, pur aspro, roccioso,
confortato da scarsa vegetazione, ricca di erbe medicinali dagli intensi profumi, è suggestivo ed originale
per la ricca tavolozza di colori che mutano d’intensità durante l’arco dell’anno e raggiungono punte di rara
bellezza cromatica durante l’autunno.

Meta della nostra escursione è la zona Sacra del monte S. Michele
che, oltre ad essere un vero e proprio “Museo all’aperto” sui fatti della Grande Guerra, in cima offre un vasto
panorama: l’Isonzo, il Collio italiano e sloveno con Gorizia sullo sfondo, Il monte Calvario, il Sabotino e
il Montesanto; le alpi Carniche e poi le Giulie coronano il panorama con le cime del massiccio del Canin e
del monte Nero. Nel giugno del 1915 teatro di aspri scontri durante le prime battaglie dell’Isonzo sostenute
dalla III Armata. Inoltre il Monte S. Michele è tristemente famoso perché il 28 giugno del 1916 vi furono
utilizzati per la prima volta sul fronte italiano i gas asfissianti che provocarono la morte di oltre diecimila
fanti. Nell’agosto dello stesso anno il monte S. Michele fu conquistato ed il fronte si spostò oltre il Vallone
di Doberdò sulla linea del Faiti – Castagnevizza.

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