Escursioni

Il rifugio Treviso, nel fondo della Val Canali, offre ai visitatori una base di appoggio ad un contesto montano molto più ampio di quanto possa far pensare la semplice via di accesso al rifugio stesso. Esplorare quelle che sono delle zone di enorme bellezza è la vera possibilità che vi schiudono i diversi sentieri che circondano il rifugio.

Traversate
Prima di iniziare una traversata, ricordatevi di telefonare al gestore del Rif.reviso (Tel. 0439-62311), specialmente in alta stagione!

  • Al Rifugio Pradidali (2278m) passando dal Bivacco Minazio nel Vallon delle Lede e per il Passo delle Lede (2695m). Sentieri: 707 nel breve tratto iniziale, poi 711 fin oltre il Passo delle Lede, dove si incontra il 709 che scende al Rif. Pradidali. Si tratta di una traversata abbastanza impegnativa, ma di sicura soddisfazione per la bellezza dell’ambiente. Qualche passaggio di II vicino al passo e 5 ore di traversata richiedono una buona preparazione.
  • Ancora al Rifugio Pradidali, ma per i Prati d’Ostio attraversando un fitto bosco di abeti e qualche larice sbucando improvvisamente nella radura della ex Malga Pradidali (1428m) dominata dalla superba parete E del Sass Maor, nel fragore del torrente Pradidali appena sgorgato dalle più ricche e fresche sorgenti della Valle. Si risale lungamente la Val Pradidali con il sentiero 709 fino ai 2278m del Rifugio Pradidali. Tempo comodo 4 ore in totale. La bellezza del luogo e l’accoglienza nel Rifugio saranno un buon compenso per la fatica della salita.
  • Un’altra traversata consigliabile, al Rifugio Rosetta per il sentiero basso dell’Altopiano delle Pale. Abbastanza lunga ma di grande soddisfazione per il bellissimo ambiente nel quale si svolge. Richiede circa 5 ore. Per il sentiero 707 del Passo Canali (2469m), Forcella del Miel (2538m), Altopiano e finalmente al Rifugio Rosetta (2581m) accolti amichevolmente dalla famiglia Lott.
  • Un’altra bellissima, suggestiva traversata, al Rifugio-Albergo Passo Cereda o all’Agritur Broch con il sentiero dell’Alta Via n.2 (è anche il n. 718). Si attraversa la Forcella d’Oltro (2094m) poi si scende verso Cereda passando in una selva di piccoli campanili dalle forme più strane. A quota 1400m al Maso Brunet, si prende la stradina in direzione O, che aggira il Col Molinai e raggiunge il Passo, dove troverete familiare accoglienza dalle famiglie Iagher e Broch..Ricordatevi però di telefonare: Rifugio 0439-65030 oppure 65118; Agriturismo 0439-65028. Tempo richiesto circa 3,30 ore. Si può tornare al Rifugio Treviso, ma conviene farlo il giorno dopo e variando il percorso. Si può passare ad esempio dal Passo delle Regade (2069m) seguendo poi il Sentiero delle Regade, non numerato.
  • L’ultima traversata che proponiamo: a Col di Pra (843m) per la selvaggia Val d’Angheraz. Si segue il solito sentiero 707 per risalire la Val Canali, abbandonandolo poco prima del Passo Canali per deviare a destra con il 767 che sale alla Forcella dell’Orsa per imboccare in discesa la Valle omonima con il Sentiero del dotor che ha dei tratti attrezzati (richiedono l’equipaggiamento da ferrata). Più avanti la valle diventa Val d’Angheraz e, passando come in un carosello davanti alle alte ed impressionanti pareti dei Lastei d’Agner, della Torre Armena ed infine l’altissimo Spigolo Nord dell’Agner, si giunge dopo 6 ore di traversata nel pittoresco paesino di Col di Pra.

 

Anelli
Sono i percorsi chiusi con partenza e arrivo allo stesso rifugio. Sono incluse ed elencate per ultime le più consigliabili salite per la via comune alle cime che appartengono alla zona naturale d’influenza del rifugio.

  • Il primo e più breve anello con base il Rifugio Treviso è il giro della Ferrata del Canalone. Richiede l’attrezzatura da ferrata ed una media preparazione fisica. Dura mediamente 1,30 ore in tutto. È consigliabile nelle ore fresche del mattino. Parte nelle immediate vicinanze del rifugio e sale fin sotto la parete O della Punta della Disperazione. Serve anche come avvicinamento alla stessa Punta e alla Torre Clara.
  • Il percorso del secondo anello è impegnativo e richiede una buona preparazione e attrezzatura da ferrata. Si parte con il sentiero 707 fin sotto la Cima del Coro dove si devia a destra (indicazione) per il Vallon del Coro che si risale aggirando a sinistra un grosso torrione giungendo ad un vasto ripiano all’inizio della Ferrata Fiamme Gialle. In primavera è spesso ingombro di neve talvolta ghiacciata. Il percorso non è numerato ma ben marcato con segni rossi. Seguendo la ferrata si giunge alla Forcella del Marmor (2519m) nei pressi del Bivacco R. Reali (2550m). Tempo circa 4 ore dal Treviso. Il bivacco si trova in una ottima posizione panoramica: domina la Val d’Angheraz, le Cime del Marmor, il versante orientale del Coro e quello occidentale della Croda Grande. Se il tempo lo consente, è vivamente consigliabile la facile salita alla Croda Grande (2837m). Dal bivacco, in leggera discesa verso Est si raggiunge la Forcelle Sprit (2550m) sotto la parete ovest della Croda Grande che si aggira sulla destra verso il Passo delle Miniere che separa le due cime. Per salire la cima principale, si ritorna ad ovest per facili gradoni. Il panorama che offre è uno dei più interessanti della Valle. Circa 2 ore per andata e ritorno.
    Per il ritorno al Rif. Treviso vi sono due possibilità: Per il Sentiero alpinistico del Vani Alti con passaggi di II grado, che riporta in Val Canali al 707 attraverso il Vallone dei Vani Alt passando prima dalla Sella del Sasso di campo che conduce al dolce pendio della Conca dei Vani Alti. Qui si abbandona il sentiero che scende a Gosaldo (non numerato) scendendo verso destra in Val Canali (indicazioni e segni rossi) per un canalino detritico fino ad una cengia che continua zigzagando verso Val Canali dopo aver superato un tratto esposto impegnativo. Si ritorna al rifugio dopo 7-8 ore (9-10 se è inclusa la salita alla Croda Grande). La seconda alternativa per il rientro, permette di evitare le difficoltà alpinistiche dei Vani Alti. Giunti alla deviazione nella Conca dei Vani Alti, si prosegue verso Gosaldo fino circa a quota 2000m, poi si risale alla Forcella delle Mughe (delle Grave) (2261m), quindi in discesa per il sentiero 720 al rifugio. Totale andata e ritorno 8-9 ore (10-11 inclusa la Croda Grande). Questo anello si svolge nell’angolo più selvaggio e poco frequentato delle Pale.
  • Un’ ottima possibilità è il giro per la Forcella d’Oltro, Passo delle Regade e rientro per il Sentiero delle regade e il 718 che riporta al rifugio. Nel primo tratto il sentiero 718 (Troi dei todeschi) che appartiene all’Alta Via n.2, attraversa in leggero saliscendi un bellissimo bosco di faggi. Dopo 20 minuti, nei pressi di una radura, si incontra il sentiero (ancora 718) che sale dal Parcheggio di Malga Canali. Si continua in salita fino alla Forcella d’Oltro (2094m; 1,30 ore). Ci si abbassa per ripidi pendii erbosi sul versante di Gosaldo (est), poi in saliscendi verso sud fino al bivio Passo Cereda (in discesa), Passo delle Regade (2069m) in salita su pendii erbosi. Qui inizia il rientro per il Sentiero delle Regade (ben segnato, ma non numerato).che passa sotto il Feltraio, la Rocchetta e la Cima d’Oltro. A tratti il sentiero è un po’ sconnesso e richiede attenzione. Nell’ultimo tratto si riprende il 718 che riporta, dopo circa 6 ore al rifugio.
  • Quarto Anello: Rifugio Treviso – Passo Canali – Passo alto del Ghiacciaio – Salita alla Cima Fradusta – Passo Fradusta – Passo delle Lede – Bivacco Minazio – Rifugio Treviso.
    Dal Rifugio Treviso, risalendo la Val Canali (sentiero 707), sulla destra si possono ammirare le pareti della Pala del Rifugio, lo sperone di S.Anna, la Cima del Coro, la Cima dell’Alberghetto; sulla sinistra dominano la valle la maestosa Cima dei Lastei e le pareti delle due Manstorne. Il sentiero sale dapprima nel bosco in direzione nord, ne esce allo sbocco del canalone di S.Anna. Con alcuni ripidi tornanti si porta sotto la parete della cima del Coro, poi continua in direzione Nord-Ovest, raggiungendo il Passo Canali (m.2469). Con una piccola deviazione a est si può raggiungere il Colle Canali (m. 2530), punto panoramico sulla selvaggia e maestosa Valle d’Angheraz. Ore 2:30 dal rifugio. Dal Passo Canali, si prosegue per il sentiero 708 in direzione ovest, superando la vasta e caratteristica zona delle Buse alte e da qui in breve al Passo alto della Fradusta (mt.2744). Con una deviazione lungo una facile Cresta est, si più raggiungere la cima Fradusta (mt.2937) in ore 4:30 dal Rifugio. Tornati al Passo alto della Fradusta, attraversando il ghiacciaio omonimo, si giunge al Passo della Fradusta (2610m). Da qui, tenendo la sinistra orografica, si scende per un breve tratto la Val Pradidali con il 709 fino ad incontrare il 711 dell’Alta Via n.2 che sale al Passo delle Lede (2698m) e discende poi tutto il Vallon delle Lede passando dal Bivacco Minazio (2250m) fino al fondo della Val Canali. Ancora 15 minuti di comoda salita nel bosco e si ritorna con piacere al Rifugio Treviso all’ora di cena. Tempo complessivo 7,30 – 8 ore.
  • Ecco il famoso Anello corto dei Reti, uno die più fantastici giri nei segreti del colosso Cima dei Lastei che vi presentiamo in anteprima assoluta!  Si passa attraverso uno dei luoghi meno frequentati, forse il meno frequentato, percorrendo in salita una serie di canali invisibili dal basso che partendo dalla base est della parete, nel canalone immediatamente a sud della Cima Finestra, taglia la base della parete SE e S vere e proprie fino a raggiungere, tenendo sempre la direzione E verso Ovest, l’angolo di rara bellezza dell’alto Vallon de la Caza, aperto soltanto a S e senza poter vedere alcuna costruzione: soltanto boschi, rocce, pascoli per camosci, camosci e mughi. Se pensate di bivaccare c’è un luogo comodissimo. Fatelo sia con la luna piena che senza luna. C’è un buio perfetto da osservazioni astronomiche ed un silenzio da impazzire. L’unico difetto è che si tratta di un percorso alpinistico con passaggi di II grado talvolta su pendii terrosi e richiede una doppia da 30 metri per superare un salto friabile.
    Si parte dal Rifugio Treviso con il sentiero 707 in salita e si oltrepassa di 200m la piazzola dell’elicottero. Nel punto dove il sentiero comincia a salire decisamente si attraversa in direzione NE verso lo sbocco del primo grande ghiaione con un saliscendi nel bosco. Si risale il ghiaione fin dove comincia ad inoltrarsi (1720m) tra le quinte della base della Cima dei Lastei, proprio sotto la Cima Finestra. Si supera sulla sinistra o direttamente la strozzatura liscia di un grande masso incastrato (II+) poi si piega gradatamente a sinistra stando sempre nel canalone fino ad una prima forcella (2000m). Si scende leggermente in corrispondenza di una apertura verso sud poi si risale un altro canalone che porta alla seconda forcella (2100m); ancora una brevissima discesa per salire alla terza forcella (2230m) passando sotto un gigantesco masso. Qui si intravede la ripida conca alta del Valon de le Caza. Una breve discesa prevalentemente sulla sinistra del canale porta nella conca. (ore 2,20 dal rifugio). In questo anello è previsto di scendere direttamente per il Valon de la Caza. Ci si tiene a destra quasi sul bordo del canale che costeggia la Pala del Colombi e si scende lungamente finché dei mughi ostruiscono il passaggio. Ci si inoltra nei mughi per 15 metri ad un intaglio della crestina rocciosa. Senza farsi trarre in inganno dai facili pendii sul versante sinistro del vallone, ci si cala a destra con una doppia di 27-30 metri che facilita l’ingresso nel canalone principale. Si scende per questo superando diversi piccoli salti. Quando il salto diventa impraticabile si aggira sulla parete di sinistra con arrampicata di scarso divertimento, a meno che non si preferisca fare un’altra doppia. Dopo il salto si raggiunge rapidamente l’uscita all’altezza della parete alta del Giardino dei faggi. Continuando nel canale si raggiunge presto il sentiero 711 che riporta al rifugio dopo 5 ore di ‘navigazione’ accolti amorevolmente con un tè caldo al limone o un buon caffè d’orzo…
  • Pensavate che non avessimo più idee? Allora ecco il più impegnativo, nuovo e già diventato famoso Anello lungo dei Nibelunghi che chiaramente si può accorciare in Anello dei Nibelunghi perché i Nibelunghi sono già lunghi per conto loro! Allora, se vi chiedete la ragione del nome, la risposta è semplice e tutti possono darsela da soli.
    In questo anello, invece di scendere per il Valon de la Caza, si va verso ovest salendo per il canalone che porta alla Forcella de la Caza tra il Campanile Elma e la Pala dei Colombi. Dei due intagli visibili, è quello di destra. Il canalone presenta caratteristiche alpinistiche e per un tratto è attrezzato con una corda fissa artigianale. Appena raggiunto l’intaglio le difficoltà sono praticamente finite. Si scende con un giro largo il Vallon dei Colombi fino a prendere il sentiero 711 che riporta in fondo valle e quindi, con una breve salita finale, al rifugio dopo 7 ore di saliscendi, stanchi, assetati, soddisfatti! Una bella birra Weissen potrebbe essere una degna conclusione… e smorum per cena. Buone camminate!.