L’ambiente alpino invernale

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Bastano pochi centimetri di neve e già i declivi montani alle quote più alte cominciano ad imbiancare, modificando profondamente il paesaggio e la natura alpina.

La pratica dello sci escursionsmo ci permette allora di scoprire, con occhi diversi, i modo semplice e pulito, tanto antico quanto nuovo, anche dietro l’angolo di vicine e rinomate stazioni turistiche, un ambiente rigenerato nella sua straordinaria integrità, penetrando, grazie ai “legni da neve”, nel regno della bellezza e della solitudine.

La conoscenza della montagna d’inverno diventa perciò un’occasione per addentrarsi nella globalità dei rapporti che compongono l’ecosistema alpino in un momento di particolare staticità ed equilibrato torpore. Nel contatto revvicinato con questo ambiente, lasciandosi condurre con gli sci ai piedi per boschi e vallate, vedendo allungarsi la propria traccia sulla neve intatta, esso ci appare in un primo momento piuttosto ostile alla vita animale ed umana, ma proprio per il suo bianco esotismo risulta alla fine magico e distaccato.

Nella stagione delle nevi lo sci escursionismo si propone quindi come mezzo ideale per avvicinarsi con silenziosa facilità per una prima osservazione sia del regno vegetale, piegato sotto la pressione della coltre nevosa, sia di quello minerale, chiuso nella morsa del gelo, che quello animale, prevalentemente in letargo, dove habitat e nicchie ecologiche si presentano come biotopi ristretti di un ecosistema bloccato e la vita ci appare sospesa ad un filo di sopravvivenza.

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