Schegge di Ricordi

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SCHEGGE DI RICORDI, 24 Gennaio 2004

di Fabio Strano
Il 24 Gennaio 2004 Fabio sta arrivando in sosta al secondo tiro di una cascata di ghiaccio a Sottoguda …
“Ma perché il ghiaccio scorre dal basso verso l’alto?”
Leggerezza
“Caspita, il ghiaccio è proprio grigio.”
Silenzio
“Finirà di scorrere e mi fermerò.”
Buio
“Monica, Monica… Cosa mi domandi come ti chiami!? Lo so che ti chiami Monica!”
Buio
“Adesso riparto… Caspita ero fuori!”
Confusione
“Cosa è successo!? Sono caduto, ecco cosa è successo!”
Freddo
“Devo assolutamente trovare il coraggio di sentirmi le gambe!!!. Si le muovo. Sì le muovo!”
Uno strano gusto in bocca.
“Mi sono rotto i denti.”
Rumore
“Cosa ci fa un elicottero sopra di me? Sono appena caduto”
Freddo
“Cosa fanno?! Cosa vogliono fare? Perché l’elicottero gira su se stesso? Sono sospeso. Ecco perché!”
Aria, vento, rumore
“Ma che strana bocchetta dell’aria che ha questo elicottero. Sembra quella delle vecchie auto 127”
Luce, sole. Vedo il Monte Serva.A distanza di anni questa vicenda si è arricchita grazie ai racconti di quelli che erano presenti in quel luogo e in quel medesimo momento, ma sostanzialmente la mia storia è questa.Stavo per mettere l’ultimo chiodo prima dell’uscita del tratto di cascata. Avevo già visto la sosta. Era fatta.
Cosa sia successo? Non so dirlo di preciso: un rampone ha ceduto? Mi sono mosso male? Può essere tutto a questo mondo. Sta di fatto che nonostante le cause ignote il volo c’è stato, ed è stato un gran bel volo.
Il primo chiodo sotto di me ha ceduto e si è portato via un bel po’ di ghiaccio.
Il secondo chiodo ha tenuto e per l’elasticità della corda sono arrivato a terra con un volo di dodici metri.
Sono stato trasportato all’ospedale di Belluno. Ovviamente bisognava fare gli opportuni accertamenti. Lì mi venne dato un soprannome singolare e degno solo dei migliori: “Il Miracolato”. In effetti a parte tre denti, non avevo nessun altro trauma. Sono stato dimesso dopo 24 ore.

Dalla caduta all’arrivo dell’elicottero erano passati quarantacinque minuti. Questo per quanto concerne la misurazione civile del tempo: secondi, minuti, ore. Per quanto riguarda la mia misurazione mentale era stato solamente un attimo di buio.

Questo attimo di buio che mi ha lasciato dentro un grande senso di vulnerabilità e la consapevolezza che gli incidenti succedono molto più facilmente di quello che vogliamo ammettere.
Ci sentiamo invincibili e pensiamo che a noi non potrà mai succedere nulla.
Non esiste nessuna Montagna Assassina, siamo noi che in base alle nostre scelte dobbiamo essere consapevoli delle conseguenze.
Mi è rimasta anche tanta voglia di arrampicare e di trasmettere questa mia passione ed esperienza a tutte le persone che si avvicinano all’emozionante e stupenda Montagna.

Esattamente 48 ore dopo il mio “miracolo” mi hanno chiamato dall’ospedale di Genova: una bambina di 6 anni era risultata compatibile con il mio midollo osseo. Ho pianto dalla gioia.

FABIO STRANGE

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